Visita il Piano Nobile di Palazzo Patrizi
Un gioiello nascosto nel cuore di Roma
Apertura straordinaria prorogata eccezionalmente sino al 30 novembre 2024
Un tesoro nel cuore di Roma
Touristation è orgogliosa di presentare in esclusiva il Piano Nobile di Palazzo Patrizi, una gemma incastonata nel cuore di Roma (Piazza San Luigi dei Francesi 37), sinora chiusa al pubblico.
Il nostro team è al lavoro per permettere a cittadini e turisti di scoprire la storia di una grande famiglia della nobiltà romana, attraverso il percorso all’interno di questa splendida dimora nobiliare.
Il Piano Nobile di Palazzo Patrizi, costruito nel 1642, offre ai visitatori un viaggio nel tempo tra le ricchezze artistiche e storiche della famiglia Patrizi, che con i casati illustri come i Borghese ed i Doria Pamphilij ha lasciato un segno indelebile nella storia romana.
Un gioiello della Roma barocca e caravaggesca che apre le sue porte al grande pubblico che accoglie:
- Visite individuali con audioguida
- Visite guidate
- Eventi privati ed aziendali
Storia della famiglia Patrizi
Storia della famiglia Patrizi
Le origini dei Patrizi sono a Siena, dove le fonti locali li citano già a partire dal XIII secolo. I documenti dell’archivio familiare, in parte conservati presso l’Archivio Segreto Vaticano, raccontano di santi fondatori di ordini monastici durante il Medioevo, di religiosi, di magistrati della città di Siena, ma anche di intellettuali della corte pontificia, come era Francesco Patrizi, filosofo e matematico del Rinascimento al tempo di papa Pio II Piccolomini, colui che fondò la città ideale di Pienza, uno dei borghi più belli della Toscana. A questa cronaca si affianca la leggenda: il vanto dei Patrizi era dirsi discendenti del nobile romano Giovanni Patrizi a cui la Madonna, al tempo di papa Liberio nel IV secolo, avrebbe espresso in sogno il desiderio di vedere edificata sul Colle Esquilino una basilica in suo onore. Il segno divino per l’esatta ubicazione dell’edificio fu la famosa nevicata fuori stagione del 5 agosto 358, e proprio lì dove nevicò fu costruita Santa Maria Maggiore, una delle quattro basiliche giubilari di Roma, su cui svetta ancora oggi il più alto campanile della città.
I Patrizi sono documentati a Roma a partire dal XVI secolo, come avvocati concistoriali presso la corte pontificia. Il capostipite del ramo romano è un altro Giovanni, morto nel 1522: lo ricordiamo perché è lui a stabilire una serie di regole per trasmettere i beni materiali del casato, indissolubilmente solo ai primogeniti maschi, in mancanza dei quali però l’ultimo erede poteva adottare un altro membro della famiglia per garantire la discendenza. C’è un termine con cui si indicano questi vincoli ed è “fedecommesso”, ed ogni famiglia nobiliare a Roma ha utilizzato questo istituto per secoli.
Ad esempio, Patrizio Patrizi, che nella seconda metà del ‘500 è “conservatore capitolino” e grande amico di san Filippo Neri, in mancanza di un primogenito maschio adotta come erede universale suo nipote Solderio. Con lui inizia la storia seicentesca del casato che vede il ripetersi degli stessi nomi di battesimo per i maschi della famiglia: Costanzo, Francesco, Mariano, Patrizio sono i più utilizzati, fino ai nostri giorni. Solderio acquista un palazzo degno di una famiglia in ascesa: è l’attuale palazzo Mattei Costaguti, nel rione Sant’Angelo, tra il Ghetto e piazza Mattei, famosa per la sua fontana delle Tartarughe. In questo palazzo suo figlio Costanzo nei primi anni del Seicento allestirà la prestigiosa collezione d’arte, fatta di dipinti e statue antiche.
IL TESORIERE COSTANZO: NASCE LA COLLEZIONE D’ARTE
Costanzo Patrizi è il primo membro della famiglia ad arrivare ai massimi livelli della carriera ecclesiastica: sarebbe stato anche cardinale se non fosse morto improvvisamente nel 1624, a soli 34 anni. Fino a questa data fu Tesoriere pontificio, una carica che acquistò a caro prezzo, come si usava all’epoca, e che fu confermata da Papa Paolo V Borghese, senese anche lui come i Patrizi. Il nipote del papa era il cardinal Scipione al quale dobbiamo la famosa Galleria Borghese, ed è il suo esempio che Monsignor Costanzo Patrizi segue, sia per allestire la quadreria e la collezione di sculture che per decorare il suo palazzo a piazza Mattei. Costanzo in soli 15 anni costituisce una raccolta d’arte di ben 200 dipinti, diventando uno tra i collezionisti più importanti della Roma di inizio Seicento, come i Borghese, i Ludovisi, i Mattei, i Giustiniani. Non era però solo amore per il bello: collezionismo e mecenatismo erano anche strategie di promozione ed esaltazione del casato, come i matrimoni e i vincoli clientelari.
Alla sua morte arrivò il tracollo finanziario ed ingenti erano i debiti per gli acquisti d’arte: ben 14.500 scudi per 200 dipinti e 8.700 scudi per le oltre 100 sculture antiche. Il palazzo in piazza Mattei fu venduto alla famiglia Costaguti (che ancora lo possiede), ma la collezione d’arte rimase ai Patrizi. A metà del XVII secolo, finalmente la ripresa: il marchese Mariano (i nomi sono sempre gli stessi, ricordate?) il 6 settembre 1642 acquista da Olimpia Aldobrandini il palazzo di fronte alla chiesa di San Luigi dei Francesi, ed è in questo edificio dall’aspetto seicentesco che oggi i Marchesi Patrizio Patrizi e sua moglie Flaminia aprono per la prima volta al pubblico il primo piano, cioè il piano nobile, della loro storica residenza. Notizie su questo palazzo le trovate alla fine del percorso delle sale, insieme alla descrizione dello scalone, dell’atrio, del cortile e della facciata che, uscendo, vi consigliamo di osservare. Prima di entrare nelle nobili stanze, ricordate però i membri della famiglia che tra ‘600 e ‘700 contribuirono a fare di questo palazzo una nobile dimora, così come ora la vedete: Mariano, che nel 1642 acquista il palazzo dagli Aldobrandini e arricchisce la collezione d’arte che suo fratello Costanzo il Tesoriere ha messo insieme nei primi anni del ‘600; poi Patrizio, che lo ingrandisce, e infine il Cardinal Giovan Battista, secondo Tesoriere, che nella prima metà del ‘700 lo rende più comodo e lo fa ridecorare.
La Sala del Baldacchino
La Sala del Baldacchino
La prima sala del percorso al piano nobile.
Quattro ritratti e un baldacchino ricordano l’ascesa dei Patrizi.
La Sala del Re e della Regina
La Sala del Re e della Regina
Sotto il soffitto ligneo, le cui travi sono decorate con arabeschi due grandi ritratti di Enrico IV e Maria de’ Medici
La Cappella di Famiglia
La Cappella di Famiglia
Un raro gioiello nascosto, una delle poche cappelle private consacrate ancora esistenti a Roma.
La Sala Verde
La Sala Verde
Una delle sale più ricche del piano nobile.
Più che la singola opera, sarà l’insieme a stupire il visitatore
La Sala Rossa o del Guercino
La Sala Rossa o del Guercino
l colore dei parati che danno il nome alla sala che ospita un quadro di uno dei più importani pittori della scuola emiliana.
La Sala dell’Amazzone
La Sala dell’Amazzone
Una scultura di marmo che rappresenta un’Amazzone è il fulcro dei questa sala che guarda la chiesa di San Luigi.
La Sala da Ballo
La Sala da Ballo
Dai preziosi parati damascati giallo oro affiorano lo stemma e il motto del casato “Sola fides”.
Cosa dicono i nostri visitatori
Per gli amanti del bello
Bellissima visita, accompagnati dal M.se Corso Patrizi che non si risparmia: due ore volate via grazie alle spiegazioni ed ai racconti sulla famiglia e le loro proprietà, narrati con passione […]
Franca
Solo in occasioni speciali
Non è cosa di tutti i giorni essere ricevuti in un’antica dimora nobiliare ed essere accompagnati durante la visita dal proprietario in persona che ne illustra le bellezze e racconta […]
Paola
Il Marchese meglio di una guida
Il Marchese Corso riesce a trasmettere passione cultura per il suo palazzo e i suoi grandi tesori. Riceve i turisti come fossero degli amici e ciò rende la visita veramente unica e piacevolissima
Alberta
Un tesoro nascosto
Meraviglioso entrare in questo palazzo accompagnati dallo stesso Marchese Patrizi che ci ha raccontato la storia della sua famiglia e dei tesori passati e presenti con una cura e un amore […]
Elisa
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